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Un nuovo libro per una nuova collana: Il Re di Roma, di Lamberto Picconi e Giancarlo Lapadula.

La casa editrice Edizioni Progetto e Cultura ha creato una nuova collana, Whodunnit, curata da Lamberto Picconi, avvocato penalista e appassionato di cronaca e gialli. Il titolo della collana è l’abbreviazione della frase interrogativa inglese Who has done it? e non poteva esserci titolo più adatto per una collana finalizzata a raccogliere una serie di libri gialli e thriller che, più di tutti gli altri generi, riescono a catturare l’attenzione dei lettori, prima di tutto, poiché mostrano loro i fatti piuttosto che raccontarli.
Primo ospite di Whodunnit è “Il Re di Roma”, una crime story che Lamberto Picconi ha scritto a quattro mani con il brindisino Giancarlo Lapadula. Una scelta derivante dalla voglia di dare il meglio in un libro che, dall’inizio alla fine, è il connubio di due menti che viaggiano talvolta parallele, pur seguendo lo stesso obiettivo, talaltra si uniscono fino a sovrapporsi in un’unica voce narrante che cerca di seguire tutti i principali e significativi personaggi di un romanzo dove, il fatto giudiziario sembra essere solo un pretesto per affrontare tematiche diverse e in modo dinamico, per raccontare storie di vita ambientata in una Parma quotidiana.
Pietro Bonghi, caposquadra mobile di Parma; Elena Maestri, giornalista criminologa; Maurizio Colombi, commissario capo; Alessandro Perrini, commercialista; Giovanni Colavito, boss della malavita.
Una serie di storie possibili, rese tali dalla presenza di personaggi comuni, gente di Parma che vive la sua vita tranquilla, la sua vita quotidiana che, ad un certo punto, viene interrotta da un evento che il lettore ha il sospetto che stia per accadere da un momento all’altro, sin dalle prime righe del romanzo.
Il figlio di una delle famiglie più in vista di Parma viene rapito: come in ogni romanzo poliziesco che si rispetti, questo è l’incipit al quale seguiranno l’investigatore, l’indagine e la soluzione di un caso che, spesso, verrà messo da parte nel corso della narrazione, quando i due autori decidono di approfondire un personaggio piuttosto che un altro. Una scelta dettata dalla voglia di inserire il lettore in una realtà possibile di cui, oltretutto, egli stesso si sente parte.
Infatti, il lettore viene calato nella realtà parmense con tatto e lentezza. Come si evince dall’inizio poco ritmato e quasi silenzioso, Lamberto Picconi e Giancarlo Lapadula vogliono rendere chi legge dapprima osservatore silente degli eventi della città, poi partecipe alle vicende nelle quali sembra avere un ruolo insieme ai personaggi che ha conosciuto, come spiandoli dal buco della serratura.
Strategica, in questo senso, anche la scelta di un linguaggio semplice, accessibile a tutti e che possa veicolare diversi significati a seconda di chi legge. Un linguaggio che potremmo definire multiforme proprio nella sua semplicità: come la presenza di chiavi di accesso al romanzo è molteplice, allo stesso modo è multiforme anche la chiave interpretativa di un testo che ‘si pone a metà strada tra una crime story e un romanzo poliziesco’, parafrasando quanto affermato da Marco Lepri nell’introduzione a “Il re di Roma”.

Servizio di Maria Sara De Marco



27/08/2008


A cura della redazione di Monti TV Testata Giornalistica reg. Tribunale di Roma n° 433/2005 del 8/11/2005 Monti TV www.montitv.it info@montitv.it 066784526 Via del garofano, 1 - 00184 Roma



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