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Le figure "abbacinanti" di luce di Irene Salvatori nella mostra: "Segreti".

Le opere di Irene Salvatori sono una meditazione sul tema della figura umana. Soggetti dalla fisionomia androgina "fluttuano" sul vuoto pittorico del fondo scuro, privo di connotazioni ambientali, dal quale emerge la figura illuminata da quella luce che irradia lei stessa.
Il lavoro dell’artista trova fondamento nel simbolismo e nella scultura europea di Brancusi, ma è Caravaggio il suo vero maestro per il misterioso gioco di luci e di ombre che celano profondi significati. La pennellata, "abbacinante" di luce, delinea un’atmosfera sospesa, surreale, che invita alla meditazione. Il "vuoto" della scena produce un "silenzio" carico di contenuti, quei "volti senza volto", delle sue figure, prive di fattezze umane, si apprestano ad accogliere l’immagine dello spettatore che vede ivi riflessa la propria esistenza divenendo protagonista dell’opera stessa. L’elemento figurativo assume una valenza simbolica. Lo spazio "sospeso", riconducibile ad un linguaggio di dechirichiana memoria, introduce una chiave di lettura delle opere "surreale", dove le dimensione del sogno e del ricordo si compenetrano vicendevolmente.


“SEGRETI” (PERSONALE DI IRENE SALVATORI)
DAL 13 MAGGIO - FINO AL 31 MAGGIO GALLERIA AMEDEO DEL VECCHIO,
VIA DEICORONARI,211


servizio di Francesca Venturini


13/05/2009


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